La mia Sicilia

 

Voglio farvela conoscere bene la mia Sicilia.

Non siate gelosi, è gia sposata, si, con il Sole.

Esso la bacia sempre, la riscalda tutto l'anno.

E' un pò vanitosa, si veste sempre di verde e di giallo,

Ma oggi si adorna di rosso con i papaveri,

Domani di arancio con le margherite,

E domani ancora di bianco con i mandorli in fiore,

E poi di rosa con i ciliegi e i peschi  di primavera,

E poi di marrone con la terra già gravida dei semi del pane,

E poi...è meglio fermarmi, avevo detto vanitosa, non presuntuosa,

L'elenco è appena cominciato!

La mia Sicilia è una casa odorosa, i suoi profumi t' imprigionano, ti estasiano,

Se attraversi un agrumeto infiorato di zagara, il tuo incedere si arresta, ti fermi,

Sei calamitato da quella fragranza inebriante.

Quando vai per i campi, le ginestre ti attirano come le omeriche sirene,

Il loro profumo è accattivante, intenso, quasi lo tocchi.

Il pitosforo e l'alloro ti regalano il ristoro dell'ombra

E il placido oblio delle  loro essenze.

Che terra benedetta!

Ogni frutto contiene un' impareggiabile dolcezza,

La loro sapidità nobilita qualunque pasto,

Gli aggettivi si sprecano sempre tra i commensali,

Sono confusi, non sanno cosa scegliere.

E' un grappolo d'uva o una collana sormontata da gocce d'oro?

E' più esaustivo rimirare la scultura di un ficodindia

O sbucciarlo e goderne del suo interno?

Vita facile per un pittore vedendo l'arancia, il mandarino e il limone...

Il quadro è già fatto!

Anche il loro aroma si può dipingere,

Basta un fiore a guisa di metafora per renderne giustizia.

Che lusso condire con il biondo olio di collina,

Che sfarzo innaffiare un pasto con il vino damascato e intriso di mille fraganze,

Forte e scalpitante come un giovane puledro.

E adesso il re: il pane!

E' il pane che si mangia con il pane, non ha bisogno di companatico,

Ogni chicco di grano ha assaporato l'aria pulita e il sole caldo,

Ha succhiato da una terra generosa e prodiga da secoli.

La mia Sicilia è dominata dall'acqua e dal fuoco,

Ha la fornace più grande d' Europa,

E' un'isola costellata da altre isole,

Un diadema con una spruzzata di diamanti attorno.

Impagabili le ore ad ascoltare il placido respiro del mare,

Ora verde smeraldo, ora azzurro,

Ora arancio quando è incendiato dal sole al tramonto.

Le sue spiagge di candida farina, non sabbia,ma anche di vulcanica memoria,

Sassolini levigati dall'incessante sciabordio del mare e temprati dal sole incalzante.

Anfratti, piscine naturali, grotte popolate da pesci colorati di ogni risma.

Come non ringraziare Dio per tutto ciò!

Quanta bellezza concentrata in questa piccola parte del nostro pianeta!

La mia Sicilia ha ospitato tutti i popoli, è stata la loro casa,

La loro terra di conquista, di vittorie e di disfatte, la loro tomba.

Ma la sua ospitalità è stata ricambiata,

Un pò tutti l'hanno impreziosita con le loro opere.

Quante testimonianze! Quanti capolavori dell'umanità!

Templi, moschee, chiese, cattedrali, teatri, palazzi,

Strade, acquedotti, fortificazioni, castelli, ville,giardini,

Quadri, sculture, mosaici, monete, stampe ed altro ancora.

Tutti gli stili hanno ingioiellato la mia terra, in ogni epoca presenti e lucenti.

E ora parru cu tia, Sicilia mia,

Grazie ri tuttu, t'abbrazzu e ti vasu comu a matri mia.

 

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